ATLETI PER SEMPRE

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IL PROGETTO
Training & Performance

Forza e mobiltà. Le due facce della medaglia

Da cosa dipende la rigidità muscolare ? E’ indice di muscoli ipertonici e contratti, o viceversa dipende da una loro debolezza?

Diciamo subito che si tratta di due facce della stessa medaglia.

Quando un muscolo è debole si allunga difficilmente, anzi tende ad accorciarsi per difesa, cercando di evitare posizioni che vadano oltre suo range di movimento di confort. 

Questo tipo di reazione vivifica a causa, o meglio,  grazie,  al sistema di autodiagnosi del corpo umano.

Possiamo definire range di confort le ampiezze di movimento nelle quali il muscolo è in sicurezza, cioè tutte le posizioni nelle quali è in grado di resistere alla trazione a cui viene sottoposto.

Al di fuori di quei gradi possono esserci rischi di lesioni di vario tipo, come stiramenti, strappi muscolari o infiammazioni tendinee.  In genere, a cedere è il  punto più debole della catena.

La rigidità  è sempre dovuta a un muscolatura non ben preparata; lo vediamo negli anziani che con gli anni riducono sempre più l’ampiezza dei loro movimenti, ma la stessa cosa si ritrova nei sedentari  e in molti atleti che non hanno un buon bilanciamento tra muscoli agonisti ed antagonisti. 

Nei sedentari poi, capita spesso che tutta la  catena muscolare sia debole.

Ma come sì può migliorare la capacità di allungamento? Prima di tutto dobbiamo aumentare i gradi di movimento, nei quali la muscolatura si percepisce forte.

Sicuramente lo stretching è una forma di rinforzo, perché la tensione del muscolo è un lavoro di forza isometrica  nel caso dello stretching statico, o eccentrica se è dinamico. E’ però molto più produttivo lavorare parallelamente sul doppio binario, rinforzo- allungamento.

Un muscolo corto, ricordiamolo ancora, è spesso un muscolo debole, oppure è l’anello debole di una catena muscolare composta da anelli più forti, per cui inizialmente bisogna lavorare con carichi molto blandi. L’effetto immediato  di un lavoro muscolare è sempre un aumento della rigidità che dura 2-3 giorni, che si verifica in modo più marcato se interveniamo su muscolatura che è “in difesa”. Sarà in questi casi meglio dilatare la frequenza degli stimoli di rinforzo ed usare carichi bassi.

Prendendo in prestito un termine dai ballerini possiamo  dire che bisogna imparare a “lavorare” il muscoli, che significa allungare, rinforzare, ed elasticizzare la fascia connettivale.

Ricordiamo anche che per favorire la capacità di decontrarre la muscolatura è sempre importante una buona idratazione e assumere cibi ricchi di minerali. Potassio e magnesio in particolare.